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VERSO 5

na hi kaścit kṣaṇam api
jātu tiṣṭhaty akarma-kṛt
kāryate hy avaśaḥ karma
sarvaḥ prakṛti-jair guṇaiḥ

na: né; hi: certamente; kaścit: chiunque; kṣaṇam: un momento; api: anche; jātu: in alcun momento; tiṣṭhati: rimane; akarma-kṛt: senza fare niente; kāryate: è forzato ad agire; hi: certamente; avaśaḥ: inevitabilmente; karma: le azioni; sarvaḥ: tutte; prakṛti-jaiḥ: generate dalle influenze della natura materiale; guṇaiḥ: per le qualità.

Tutti sono inevitabilmente costretti ad agire secondo le tendenze acquisite a contatto con gli influssi della natura materiale. Nessuno può esimersi dall’azione neanche per un istante.

L’anima è per natura sempre attiva e non solo quando si trova in     un corpo. In assenza dell’anima spirituale il corpo materiale non può muoversi, è solo un veicolo inerte guidato dall’anima. Questa è sempre attiva e non si ferma mai, neppure per un istante; è dunque meglio che agisca nella coscienza di Kṛṣṇa che sotto il dominio dell’energia illusoria. A contatto con quest’energia, infatti, l’anima subisce le tre influenze della natura materiale e per purificarsi dal loro condizionamento deve aderire ai doveri  prescritti  negli  śāstra (Scritture rivelate). Se invece è direttamente impegnata nella coscienza di Kṛṣṇa, che è la sua funzione naturale, tutto ciò che compie le è di grande beneficio. Lo Śrīmad-Bhāgavatam (1.5.17) lo conferma:

tyaktvā sva-dharmaṁ caraṇāmbujaṁ harer
bhajann apakvo ’tha patet tato yadi
yatra kva vābhadram abhūd amuṣya kiṁ
ko vārtha āpto ’bhajatāṁ sva-dharmataḥ

“La persona che adotta la coscienza di Kṛṣṇa non ha niente da perdere o da temere, anche se non compie i doveri prescritti negli śāstra, se non esegue correttamente il servizio di devozione o si allontana da questa pratica. A che serve invece seguire tutti i riti purificatori raccomandati dalle Scritture se non si è coscienti di Kṛṣṇa?” È dunque necessario purificarsi per giungere alla coscienza di Kṛṣṇa e il sannyāsa, come ogni altro metodo di purificazione, deve aiutarci a conseguire il traguardo finale, essere coscienti di Kṛṣṇa, altrimenti ogni impresa è un fallimento.

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