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VERSO 14

annād bhavanti bhūtāni
parjanyād anna-sambhavaḥ
yajñād bhavati parjanyo
yajñaḥ karma-samudbhavaḥ

annāt: dai cereali; bhavanti: crescono; bhūtāni: i corpi materiali; parjanyāt: dalle piogge; anna: di cereali; sambhavaḥ: la produzione; yajñāt: col compimento di sacrifici; bhavati: diventa possibile; parjanyaḥ: pioggia; yajñaḥ: il compimento di yajña; karma: i doveri prescritti; samudbhavaḥ: nato da.

Il corpo di tutti gli esseri trova sostentamento nei cereali, che crescono grazie alle piogge. Le piogge sono prodotte dal compimento dei sacrifici [yajña], che nascono a loro volta dai doveri prescritti.

Śrīla Baladeva Vidyābhūṣaṇa, grande commentatore della Bhagavad-gītā, scriveva: ye indrādy-aṅgatayāvasthitaṁ yajñaṁ sarveśvaraṁ viṣṇum abhyarcya tac-cheṣam aśnanti tena tad deha-yātrāṁ sampādayanti, te santaḥ sarveśvarasya yajña-puruṣasya bhaktāḥ sarva-kilbiṣair anādi-kāla-vivṛddhair ātmānubhava-prati-bandhakair nikhilaiḥ pāpair vimucyante. Il Signore Supremo, chiamato  anche  yajña-puruṣa, beneficiario finale di tutti i sacrifici, è il maestro   di tutti i deva, che Lo servono come le membra del corpo servono il corpo.  Deva come Indra, Candra e Varuṇa hanno il preciso compito di gestire gli affari dell’universo e i Veda raccomandano di offrire loro oblazioni, affinché forniscano l’aria, la luce e l’acqua, indispensabili alla produzione degli alimenti. Tuttavia, quando si adora Kṛṣṇa, il Signore Supremo, anche i deva, che rappresentano le membra del Suo corpo, sono automaticamente venerati, senza la necessità di offrire loro un culto separato.
Questo è il motivo per cui i devoti del Signore, che seguono la via della coscienza di Kṛṣṇa, offrono a Dio i loro alimenti prima di mangiarli e così facendo nutrono spiritualmente il corpo. Allora, non solo le conseguenze dei loro atti colpevoli sono annullate, ma il corpo diventa immune da ogni forma di contaminazione materiale. Come durante un’epidemia si vaccina la gente per proteggerla, così quando si prende del cibo offerto al Signore si può resistere a tutti gli attacchi dell’energia materiale. Chi agisce sempre in questo modo è un devoto del Signore. Mangiando solo cibo offerto a Kṛṣṇa si possono cancellare tutti gli effetti della contaminazione materiale passata, che sono altrettanti ostacoli sulla via del progresso verso la realizzazione spirituale. Chi si comporta diversamente continua ad aumentare la somma dei suoi peccati e si prepara ad avere un corpo di cane o di maiale per soffrire le conseguenze delle sue colpe nella prossima vita. Il mondo materiale è fonte di continua contaminazione, ma chi è immunizzato grazie al prasādam (cibo offerto a Viṣṇu) sfugge al contagio, mentre tutti gli altri ne sono vittime.

Il nutrimento dell’uomo è costituito da vari alimenti vegetali, come cereali, legumi, frutta e verdura; anche chi è abituato a mangiare carne dipende dalla produzione di vegetali, perché gli animali mangiano erba, piante e residui di cereali. Tutti, dunque, per sopravvivere dipendono dai prodotti della terra e non da quelli delle fabbriche. La terra, però, per produrre ha bisogno di pioggia, che si trova sotto il controllo di Indra, di Candra, di Surya, tutti servitori del Signore. Siccome il Signore è soddisfatto solo col sacrificio, chi non lo compie soffrirà per mancanza di cibo: questa è la legge della natura. Ecco perché bisogna compiere yajña, in particolare il saṅkīrtana-yajña, raccomandato per quest’era, se non altro per non avere scarsità di cibo.

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