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VERSO 1

śrī-bhagavān uvāca
mayy āsakta-manāḥ pārtha
yogaṁ yuñjan mad-āśrayaḥ
asaṁśayaṁ samagraṁ māṁ
yathā jñāsyasi tac chṛṇu

śrī-bhagavān uvāca: il Signore Supremo disse; mayi: a Me; āsakta-manāḥ: la mente attaccata; pārtha: o figlio di Pṛthā; yogam: la realizzazione spirituale; yuñjan: praticando; mat-āśrayaḥ: nella coscienza di Me (coscienza di Kṛṣṇa); asaṁśayam: senza dubbio; samagram: completamente; mām: Me; yathā: come; jñāsyasi: puoi conoscere; tat: che; śṛṇu: cerca di ascoltare.

Dio, la Persona Suprema, disse: O figlio di Pṛthā, ascolta ora in che modo potrai conoscerMi, libero da ogni dubbio, praticando lo yoga con la coscienza e la mente fisse in Me.

Questo capitolo presenta la coscienza di Kṛṣṇa in tutti i suoi aspetti. Kṛṣṇa possiede all’infinito tutte le perfezioni e queste pagine ci descrivono come Egli le manifesta. Scopriremo inoltre le quattro categorie di persone fortunate che prendono rifugio in Kṛṣṇa e le quattro sfortunate che Lo rifiutano.

I primi sei capitoli hanno chiarito che l’essere vivente è un’anima spirituale distinta dalla materia e capace di realizzare la sua vera identità praticando una delle varie forme di yoga. La fine del sesto capitolo definiva l’assorbimento costante in Kṛṣṇa, la coscienza di Kṛṣṇa, come la più alta forma di yoga. In realtà, non si può realizzare pienamente la Verità Assoluta se non si concentrano tutti i pensieri in Kṛṣṇa. La realizzazione del brahmajyoti impersonale e quella del Paramātmā, presente nel cuore di ogni essere, sono incomplete in quanto permettono soltanto una conoscenza parziale della Verità Assoluta. La conoscenza perfetta e scientifica si trova in Kṛṣṇa, e tutto si rivela alla persona cosciente di Kṛṣṇa, la quale realizza, al di là di ogni dubbio, che Kṛṣṇa è la conoscenza finale. I vari metodi yoga sono solo altrettanti gradini che conducono alla coscienza di Kṛṣṇa, mentre la via diretta è la coscienza di Kṛṣṇa, che porta a conoscere automaticamente e nella loro integrità il brahmajyoti e il Paramātmā. La pratica di questo yoga supremo permette di conoscere tutto: la Verità Assoluta, gli esseri individuali, la natura materiale e ogni cosa che riguarda le loro differenti manifestazioni.

Si raccomanda in particolare d’intraprendere il sentiero dello yoga secondo le direttive date nell’ultimo verso del sesto capitolo. La concentrazione della mente in Kṛṣṇa, il Supremo, si ottiene con la pratica del servizio di devozione nelle sue nove forme, di cui la prima, l’ascolto (śravaṇam), è la più importante. È per questo motivo che nel verso Kṛṣṇa dice ad Arjuna “ascoltaMi” (tat chṛṇu). Kṛṣṇa è l’autorità suprema e ineguagliabile, ascoltarLo significa ricevere la migliore opportunità di diventare perfettamente consapevoli della Sua Persona. Si deve dunque ricevere questa scienza suprema da Kṛṣṇa stesso o dal Suo puro devoto, non da un individuo pretenzioso privo di devozione e orgoglioso della sua preparazione accademica.

Lo Śrīmad-Bhāgavatam (1.2.17-21) spiega l’arte di acquisire la scienza di Kṛṣṇa, la Persona Suprema, la Verità Assoluta:

śṛṇvatāṁ sva-kathāḥ kṛṣṇaḥ
puṇya-śravaṇa-kīrtanaḥ
hṛdy antaḥ-stho hy abhadrāṇi
vidhunoti suhṛt satām

naṣṭa-prāyeṣv abhadreṣu
nityaṁ bhāgavata-sevayā
bhagavaty uttama-śloke
bhaktir bhavati naiṣṭhikī

tadā rajas-tamo-bhāvāḥ
kāma-lobhādayaś ca ye
ceta etair anāviddhaṁ
sthitaṁ sattve prasīdati

evaṁ prasanna-manaso
bhagavad-bhakti-yogataḥ
bhagavat-tattva-vijñānaṁ
mukta-saṅgasya jāyate

bhidyate hṛdaya-granthiś
chidyante sarva-saṁśayāḥ
kṣīyante cāsya karmāṇi
dṛṣṭa evātmanīśvare

“Ascoltare le narrazioni che si riferiscono a Kṛṣṇa dagli Scritti vedici o accostarsi direttamente ai Suoi insegnamenti attraverso la Bhagavad-gītā sono atti di per sé virtuosi. Il Signore, presente nel cuore di ognuno, agisce come un amico benevolo con il devoto che ascolta sempre le Sue glorie, e lo purifica. Questi sente allora risvegliare la conoscenza spirituale latente in sé e più ascolta le virtù di Kṛṣṇa descritte nello Śrīmad-Bhāgavatam e riportate dai devoti, più si consolida nel servizio di devozione. Più agisce con devozione, più si libera dalle influenze della passione e dell’ignoranza, e vede diminuire i suoi desideri materiali. Eliminate la cupidigia e l’avarizia, raggiunge la virtù pura, si sente ravvivato dal servizio di devozione e capisce pienamente la scienza di Dio. Il bhakti-yoga permette così di sciogliere il potente nodo degli attaccamenti materiali e di raggiungere subito la realizzazione perfetta (asaṁśayaṁ samagram) della Suprema Verità Assoluta, la Persona Divina.”
In conclusione, si può capire la scienza di Kṛṣṇa solo ascoltandola da Kṛṣṇa o dal Suo devoto.

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