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VERSO 36

api ced asi pāpebhyaḥ
sarvebhyaḥ pāpa-kṛt-tamaḥ
sarvaṁ jñāna-plavenaiva
vṛjinaṁ santariṣyasi

api: anche; cet: se; asi: tu fossi; pāpebhyaḥ: i peccatori; sarvebhyaḥ: di tutti; pāpa- kṛt-tamaḥ: il più grande peccatore; sarvam: tutte le conseguenze del peccato; jñana-plavena: col vascello della conoscenza trascendentale; eva: certamente; vṛjinam: l’oceano delle sofferenze; santariṣyasi: supererai completamente.

Quand’anche tu fossi il peggiore dei peccatori, una volta salito sul vascello della conoscenza trascendentale supererai l’oceano della sofferenza.

La chiara  comprensione  della  nostra  posizione  originale  in relazione a Kṛṣṇa ci permette di non dover più lottare per sopravvivere in quest’oceano d’ignoranza. Il mondo materiale è paragonato talvolta a un fuoco divorante, talvolta a un oceano d’ignoranza. In alto mare anche il nuotatore più esperto è costretto a una lotta disperata per sopravvivere e accoglierà come il più grande salvatore chi lo sottrarrà ai flutti. Così, la conoscenza perfetta ricevuta da Dio, la Persona Suprema, è la via della salvezza. La coscienza di Kṛṣṇa, paragonata a un’imbarcazione, è semplice e sublime nello stesso tempo.

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