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VERSO 29

jarā-maraṇa-mokṣāya
mām āśritya yatanti ye
te brahma tad viduḥ kṛtsnam
adhyātmaṁ karma cākhilam

jarā: della vecchiaia; maraṇa: e della morte; mokṣāya: in vista della liberazione; mām: in Me; āśritya: prendendo rifugio; yatanti: si sforzano di; ye: tutti coloro che; te: tali persone; brahma: Brahman; tat: in realtà; viduḥ: conoscono; kṛtsnam: ogni cosa; adhyātmam: trascendentali; karma: attività; ca: anche; akhilam: interamente.

Le persone intelligenti che cercano di liberarsi dalla vecchiaia e dalla morte si rifugiano in Me col servizio devozionale.

La nascita, la malattia, la vecchiaia e la morte colpiscono il corpo materiale, non l’anima spirituale, perciò chi ottiene un corpo spirituale diventa un compagno del Signore e Lo serve eternamente con amore raggiungendo così la vera liberazione. Ahaṁ brahmāsmi: sono un’anima spirituale. Le Scritture insegnano che dobbiamo arrivare a capire che siamo Brahman, anime spirituali e questa comprensione, come indica il verso, è inclusa nel servizio di devozione. I puri devoti hanno già raggiunto il livello trascendentale del Brahman e conoscono tutto delle attività spirituali.

Quattro tipi di persone impure, come abbiamo visto, accettano di servire il Signore Supremo raggiungendo gli scopi che si erano prefissati inizialmente; quando poi, per la Sua grazia, diventano perfettamente coscienti di Kṛṣṇa potranno godere della Sua compagnia spirituale. Gli adoratori dei deva, invece, non raggiungeranno mai il Signore nel Suo pianeta supremo. Anche coloro che realizzano solo il Brahman impersonale sono considerati d’intelligenza inferiore e non possono raggiungere Goloka Vṛndāvana, il pianeta di Kṛṣṇa. Solo le persone che agiscono nella coscienza di Kṛṣṇa (mām āśritya) sono degne di essere chiamate Brahman, perché non dubitano della supremazia di Kṛṣṇa e compiono gli sforzi necessari per raggiungere il Suo pianeta.

Chi adora la forma del Signore (arcā) o medita su di Lui per liberarsi dall’ingranaggio della materia conosce, per la Sua grazia, il significato profondo delle parole Brahman, adhibhūta e altre, che Kṛṣṇa spiegherà nel capitolo seguente.

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