No edit permissions for Italian

VERSO 13

tribhir guṇa-mayair bhāvair
ebhiḥ sarvam idaṁ jagat
mohitaṁ nābhijānāti
mām ebhyaḥ param avyayam

tribhiḥ: tre; guṇa-mayaiḥ: che consistono nei guṇa; bhāvaiḥ: dagli stati dell’essere; ebhiḥ: tutti questi; sarvam: intero; idam: questo; jagat: universo; mohitam: illuso; na abhijānāti: non conosce; mām: Me; ebhyaḥ: al di sopra di queste; param: il Supremo; avyayam: inesauribile.

Confuso dai tre guṇa [virtù, passione e ignoranza], il mondo intero non Mi conosce, quindi non sa che li trascendo e sono inesauribile.

Il mondo intero subisce l’incantesimo delle tre influenze della natura materiale e nessuno di coloro che rimangono smarriti a causa di questi tre guṇa può comprendere che il Signore Supremo, Śrī Kṛṣṇa, Si trova al di là dell’energia materiale.

Secondo le influenze che subiscono, gli esseri si rivestono di un corpo dalle caratteristiche psico-fisiche corrispondenti. La società si divide in quattro gruppi (varṇa), ciascuno determinato da un particolare influsso della natura: nella virtù si
trovano i brāhmaṇa, nella passione gli kṣatriya, nella passione e nell’ignoranza i vaiśya, e nell’ignoranza i śūdra. Inferiori a questi quattro gruppi sono gli animali o quegli esseri umani che vivono una vita animale.
Queste designazioni (brāhmaṇa, kṣatriya, vaiśya e śūdra) sono tutte temporanee, come lo sono anche i corpi a cui si applicano; tuttavia, pur sapendo di avere i giorni contati e ignorando ciò che accadrà dopo la morte, le persone si ostinano, sotto l’azione dell’energia illusoria, a identificarsi col corpo e a credersi americane, indiane, russe, indù, musulmane, cristiane, brāhmaṇa e così via. In questo modo, illuse dalle tre influenze della natura materiale, dimenticano Dio, la Persona Suprema, che Si trova al di là di esse. In questo verso Kṛṣṇa ci fa capire che le persone su cui pesa l’influenza ingannevole dei tre guṇa non possono cogliere la Sua presenza al di là della materia.

Tutti gli esseri —deva, uomini e animali— subiscono l’influenza dell’energia materiale e in un modo o nell’altro hanno dimenticato Dio, la Persona Suprema. Coloro che sono nell’ignoranza, nella passione o anche nella virtù sono incapaci di andare oltre la concezione del Brahman, l’aspetto impersonale della Verità Assoluta, e rimangono confusi di fronte all’aspetto personale del Signore nella pienezza delle Sue perfezioni: bellezza, ricchezza, fama, potenza, saggezza e rinuncia. Se neppure coloro che sono nella virtù possono avvicinare il Signore, che dire di chi è situato nella passione e nell’ignoranza! Ma la coscienza di Kṛṣṇa trascende queste tre influenze materiali e chiunque la viva pienamente ha già raggiunto la liberazione.

« Previous Next »